Origini
Forse lo conosciamo tutti: è un bastoncino di circa 20cm con un uncino ad un’estremità che serve per prendere e guidare il filo nelle lavorazioni. Le origini sono difficili da identificare, ma sono stati trovati esempi primitivi in ogni angolo del globo: in Estremo Oriente, in Africa, Europa, America del Nord e del Sud e se ne trovano anche nella cultura egizia. La leggenda narra che l’uncinetto o crochet, come lo conosciamo oggi, ebbe origine in Italia nel XVI secolo e veniva usato soprattutto dalle suore per realizzare addobbi e vestimenti per la chiesa.
In commercio ce ne sono di tanti tipi. I più comuni sono quelli in acciaio, alluminio e plastica, ma ci sono anche uncinetti in legno, bambù e in osso. Per iniziare il consiglio è quello di utilizzare quelli in alluminio, di più facile impugnatura. Inoltre il filato vi scorre facilmente.
Gli uncinetti hanno una numerazione che generalmente va da 0.25mm fino a 20mm. Il numero sull’uncinetto indica la dimensione: più è basso il numero più l’uncinetto è sottile. In genere i più sottili sono in acciaio o alluminio, quelli più grossi in plastica o legno. Tra gli uncinetti speciali c’è anche l’uncinetto tunisino, a cui dedicheremo un articolo speciale.
Le fibre tessili sono prodotti di origine naturale o artificiale dai quali è possibile ricavare un filato, il quale è un insieme di fibre tessili unite e ritorte così da formare un filo continuo. I filati si dividono principalmente in:
fibre naturali: derivano dal mondo vegetale (cotone, lino, canapa) e dagli animali (seta e lana, alpaca, cammello, pecora)
fibre sintetiche: sono prodotte dall’uomo utilizzando composti chimici derivati dal petrolio (acrilico)
Classificazione
Le caratteristiche dei filati sono riassunte in una tabella divenuta uno standard internazionale che ci aiuta a capire quali sono gli uncinetti (o i ferri) da utilizzare per creare un campione di 10x10cm. L’indicazione della classe la troviamo su tutte le etichette dei filati.
I numeri degli uncinetti sono puramente indicativi
Classe 0 lace o pizzo crochet n. 2-2.5mm
Classe 1 superfine o baby crochet n. 2.5-3mm
Classe 2 fine o sport crochet n. 3-4mm
Classe 3 light o DK crochet n. 3.5-4.5mm
Classe 4 medium o aran crochet n. 4.5-5.5mm
Classe 5 bulky o grosso crochet n. 6-8mm
Classe 6 super bulky o super grosso crochet n. 8.5-10mm
Gli schemi per le lavorazioni in tondo (mandala, centrini, …) si leggono dal centro verso l’esterno mentre quelli per le lavorazioni lineari (pullover, giacchini, coperte, …) si leggono dal basso verso l’alto partendo da sinistra. Ogni schema riporta una legenda in cui vi è la spiegazione di tutti i simboli. Leggere gli schemi è pratico e veloce, quando si sa come farlo!
Esempio pratico:
Nell’immagine accanto viene riportato uno schema di un centrino. In basso a destra troviamo la legenda. In base a quanto visto, possiamo tradurre le istruzioni come segue:
INIZIO:
iniziare con 6 catenelle (nero), chiudere il giro con un punto bassissimo
GIRO 1 rosso:
iniziare il prossimo giro con tre catenelle (rappresentate dai puntini)
continuare con 15 punti alti (da eseguire all’interno del giro sottostante)
chiudere con un punto bassissimo
GIRO 2 nero:
tre catenelle per iniziare il giro
quattro catenelle e saltare un punto del giro sottostante (rosso) proseguire con
due punti alti nello stesso punto sottostante
continuare fino alla fine del giro, che andrà chiuso con un punto bassissimo per ricongiungersi con l’inizio del giro.
GIRO 3 rosso:
tre catenelle e cinque punti alti nelle catenelle sottostanti, due catenelle, sei punti alti nelle catenelle sottostanti e due catenelle e ripetere fino alla fine del giro che chiuderemo con un punto bassissimo nella seconda catenella di inizio.
GIRO 4 nero:
tre catenelle, due punti alti, due catenelle, tre punti alti, tre catenelle, tre punti alti, due catenelle, tre punti alti, tre catenelle, avanti così fino alla fine del giro…
E’ già capitato di girare il lavoro, fare le catenelle e notare che i bordi non sono diritti ma salgono a cono.
Come mai? A cosa non abbiamo fatto attenzione?
Ecco un semplicissimo schema per avere bordi perfetti:
Fine giro: lavorare sempre l’ultimissimo punto del giro precedente
Inizio giro: lavorare un numero di catenelle sufficiente per sostituire il punto desiderato come segue
– punto basso: lavorare una catenella e un punto basso nel primissimo punto del giro precedente
– mezzo punto alto: lavorare due catenelle nel primissimo punto del giro precedente, mezzo punto alto in ogni punto del giro precedente a partire dal secondo punto
– punto alto (e punto alto portoghese): lavorare tre catenelle nel primissimo punto del giro precedente, un punto alto in ogni punto del giro precedente a partire dal secondo punto
– doppio punto alto: lavorare quattro catenelle nel primissimo punto del giro precedente, un doppio punto alto in ogni punto del giro precedente a partire dal secondo punto
– triplo punto alto: lavorare cinque catenelle nel primissimo punto del giro precedente, un triplo punto alto in ogni punto del giro precedente a partire dal secondo punto