La fotografia paesaggistica è forse il genere fotografico più frequentato sia dai fotografi amatoriali che professionisti.
All’apparenza banale, richiede impegno e conoscenze per ottenere risultati apprezzabili.
Ma è davvero necessario intraprendere viaggi intercontinentali per produrre immagini spettacolari?
Ovviamente no eppure, un po’ per pigrizia un po’ per convenzione, ai nostri occhi paiono sempre bellissime le fotografie di luoghi lontani e culture esotiche, dimenticando che, agli occhi di quelle stesse culture, sono i nostri paesaggi ad apparire fantastici.
È la monotonia del quotidiano. Se vivete in una città provate per un giorno a fare un piccolo esperimento: ripercorrete le stesse strade di sempre con lo sguardo rivolto verso l’alto. Scoprirete un’altra città, affascinante e diversa per il solo fatto che per vederla così bisogna “guardarla in maniera diversa”.
Muove da questa stessa consapevolezza il progetto di Katia Mandelli Ghidini che vive con la sua famiglia sulle sponde di uno dei più bei laghi d’Europa.
Dal pontile davanti a casa il paesaggio può sembrare sempre lo stesso, ogni giorno uguale al precedente e al successivo, ma così non è.
Fotografare il medesimo angolo di costa in tutte le condizioni, in tutte le stagioni, con ogni tempo ed ogni luce, può sembrare ossessivo e maniacale ma in verità rende piena dimostrazione del fatto che i cambiamenti sono nelle piccole cose e che non tutto è semplice e uguale come in apparenza.